L'amianto a Broni

2013: facciamo il punto della situazione

Riepiloghiamo in sintesi quanto successo fino ad oggi e vediamo a che punto siamo.

A Broni dobbiamo considerare due aspetti: 

 

1. La presenza di amianto nell’area ex Fibronit

2. La presenza di amianto distribuito sul territorio.

 

Per quanto riguarda quello distribuito sul territorio, l’ultimo censimento dà in Lombardia circa 3 milioni di tonnellate di amianto: di questi a Broni sono presenti circa 200/300 mila tonnellate principalmente di coperture private. Di coperture di edifici pubblici invece rimangono appena circa 100 metri quadri: il centro sociale che adesso verrà bonificato e la copertura della palestra, per la quale il Comune sta vedendo di trovare accordi con un privato. Questo rilevamento è stato eseguito dal Comune, perché alla richiesta di censimento hanno risposto il 20% scarso dei Bronesi. Visti i costi attuali dello smaltimento delle coperture in amianto, e visto che la maggior parte di queste ha almeno 20 anni e quindi urge l’asportazione, sarebbe auspicabile un Finanziamento Regionale che sia di aiuto ed incentivo serio ai privati, sempre che si voglia rispettare il PRAL.

Per quanto riguarda invece la Fibronit, questa sfruttava la vicinanza con la cementifera per fare lastre, tubazioni, etc col cemento-amianto.

Ha dato da lavorare a migliaia di persone nel tempo, ma al suo interno non si seguivano procedure di sicurezza ed è questo che principalmente ha causato tutti i problemi. La legge che vietò l’amianto fu del 1992, ma la Fibronit andò avanti con una deroga fino al 1994. Dopodichè l’azienda dichiarò fallimento ed i proprietari fecero in modo di risultare nullatenenti. Ad oggi l’area è comunale, ma resta il problema chiaramente di reperire i fondi per la bonifica.

Il Sito è stato dichiarato di interesse nazionale (SIN) il 22-07-2002, ma ci sono voluti 5 anni per riuscire a fare un Protocollo d’Intesa, ovvero l’accordo fra Stato, Regione, Comune e Provincia, che ha solo funzioni di controllo.

Ad oggi complessivamente sono arrivati 6,7 milioni di € di finanziamento, suddivisi in 4 tranches: 1 milione; 0,5 milioni; 2,2 milioni; 3 milioni.

Tutti i progetti hanno avuto bandi europei, quindi tempi lunghi.

Con questi soldi si è fatta una prima pulizia e poi la MISE, cioè Messa in Sicurezza d’Emergenza. Sono avanzati 800.000 € grazie ad un ribasso d’asta con cui adesso si sta facendo un primo pezzettino di bonifica (svuotamento del contenuto di un capannone), i cui lavori finiranno a fine 2013.

Il progetto esecutivo per la bonifica dell’area (circa 13 ettari, cioè circa 135.000 metri quadrati) è pronto e già depositato al Ministero dell’ambiente: il suo costo, escludendo lo smaltimento, è di 7 milioni di €.

Attualmente, con le variazioni chieste dagli organi di controllo (Arpa, Asl, etc) il costo è lievitato ad € 11 milioni , a cui vanno sempre aggiunte le spese di smaltimento. Il progetto esecutivo è attualmente fermo perché gli organi di controllo continuano a porre ostacoli e nuove varianti di sicurezza.

Per quanto riguarda l’eventuale inquinamento, a Broni abbiamo 6 centraline che misurano l’aria: siamo passati dall’ avere nel 2000 un numero rilevato di 0,11 fibre per litro d’aria fino al 2013 dove invece abbiamo 0,008 fibre per litro . Ad oggi siamo quindi ampiamente al di sotto dei limiti imposti dalla legge.

 

Si allega documento attestante lo stato di fatto dei lavori ad ottobre 2013.

 

Fonte: Ing. Mario Fugazza, Assessore Ambiente e Lavori Pubblici di Broni

 

Interventi sul SIN di Broni
Stato di fatto ad ottobre 2013
stato lavori amianto-Broni_NEW.pdf
Documento Adobe Acrobat 3.2 MB

Convegno del 12-12-13

Istituto Superiore di Sanità

La gestione di fine-vita dei prodotti contenenti Amianto costituisce un problema sia dal punto di vista tecnico, in relazione alla potenziale esposizione a fibre di amianto dei lavoratori e della popolazione, sia dal punto di vista della capacità di smaltimento esistente a livello nazionale.

Nell’ambito del progetto Amianto, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, finanziato dal Ministero della Salute e ritenuto la prima attuazione del Piano Nazionale Amianto, si è concordato di organizzare una giornata di lavoro finalizzata ad approfondire detti aspetti problematici, mettendo a confronto le esperienze ad oggi maturate e soprattutto individuando le necessità future di conoscenza.

 

Trovate qui tutte le relazioni del convegno.